I risparmiatori/investitori secondo la Cassazione possono essere qualificati consumatori e conseguentemente a loro può essere applicata la disciplina normativa a loro tutela di cui al Codice del Consumo D. lg 205 del 2006.
Nei mercati finanziari c’è l’incontro tra i soggetti che distribuiscono le risorse economiche dei risparmiatori e soggetti che sono alla ricerca di supporto economico per finanziarsi. Da tale incontro si deve profilare una situazione vantaggiosa sia per coloro in cerca di disponibilità economiche, sia per il risparmiatore il quale fornisce il proprio sostegno in vista di un maggior ritorno economico.
In tale contesto, gli intermediari finanziari si pongono come istituti adibiti a facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta. Ma, come è noto, non sempre funziona così. Le cronache recenti, con la crisi finanziaria che non cessa di esistere, stanno deteriorando le tutele dei risparmiatori soprattutto dei piccoli risparmiatori che hanno affrontato una vita di sacrifici.
Anche le Banche, negli ultimi anni, hanno assunto dei comportamenti (come ad es. concedere troppi finanziamenti e prestiti, senza le opportune verifiche) che ne hanno comportato la soppressione o la fusione di diversi Istituti. Inoltre, spesso i funzionari di primari Istituti di credito hanno proposto alla cliente la di investire i propri risparmi in prodotti “rischiosi” quali, ad esempio, azioni svalutate, sicav, sgr, gestioni patrimoniali, fondi di investimento, obbligazioni subordinate, obbligazioni in Paese esteri che poi hanno avuto un crac. Pertanto, l’investitore è diventato molto insicuro.
Dal 1983 la tutela del risparmio pubblico è il compito distintivo della Consob (Commissione nazionale per le Società e la Borsa) che rappresenta l’organismo di vigilanza del mercato finanziario in Italia. La Consob ha funzioni di tutela degli investitori e agisce con l’emanazione di norme volte a proteggere gli investitori e a sanzionare eventuali scorrettezze e condotte illecite.
Anche l’Unione Europea è intervenuta per regolamentare i mercati finanziari e migliorare la trasparenza e l’efficienza del trading finanziario all’interno dell’UE: la MIFID (Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari) I e la successiva II, hanno rivoluzionato la portata degli obblighi di valutazione degli investimenti. Infatti, la nuova legislazione ha garantito una piena tutela degli investitori ponendo gli obblighi informativi al cuore dell’assetto normativo.
Pertanto, è necessario sottolineare che la trasparenza si pone come principio finalizzato a porre rimedio alle asimmetrie, soprattutto di tipo informativo, tra le parti.